Estate 1965. Eravamo stati in vacanza nello stesso posto e nello stesso periodo l’anno precedente, avrei potuto scrivere il testo, ma non l’ho fatto; una precognizione di un fatto futuro, mi ha ispirato di scrivere e lasciare una testimonianza di questa estate, l’ultima; ma, per chi, o per cosa? Difficile avere una risposta a questa domanda, non avendo il dono della profezia. Unico vero protagonista del soggiorno, il mare ha dettato i tempi e i ritmi, disponendo di concederci, o no, il piacere di andare a fare il bagno, oppure di fare una passeggiata sulla battigia dopo una libecciata, di optare se dare quattro calci al pallone, o di stare sotto l’ombrellone a leggere o fare le parole crociate.
L’occasione di poter disporre di una fetta del tempo libero -ogni giorno- non era scontata; a volte, dovevo propiziarla allontanandomi dal gruppo. Il silenzio mi dava la possibilità di concentrarmi e di portare alla luce i profili di ogni protagonista, cogliendo i tratti essenziali di ognuno di essi, me compreso.
Al lettore, dunque, il piacere di scoprire la trama e di compiere con la mente un atto di traslazione temporanea sul sito, immedesimandosi con uno dei protagonisti.
Buona lettura.
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